GAOM Gruppo Amici Ospedali Missionari | 30 anni di sorrisi
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30 anni di sorrisi

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A 30 anni dal riconoscimento formale del gruppo come Associazione, datato 1 aprile 1985, il Gaom (Gruppo Amici Ospedali Missionari) festeggia i propri volontari, le oltre 200 persone che nel corso delle ultime tre decadi hanno prestato servizio in favore delle persone più svantaggiate d’Etiopia: dai malati, alle donne, ai ragazzi di strada, ai carcerati.
Il Gaom è nato nel 1984 dal desiderio del dottor Riccardo Azzolini di fornire assistenza socio-sanitaria alle popolazioni disagiate dell’Africa, e da allora svolge la propria attività in numerosi villaggi e comunità d’Etiopia, uno dei paesi più poveri al mondo, oggi toccato da un progresso rapido e contraddittorio, legato alla globalizzazione, che taglia però fuori larghe fasce della polazione, allargando ulteriormente la forbice fra chi ha accesso ai servizi e i più poveri, gli esclusi.
Dalla sua fondazione ad oggi, numerosi volontari e collaboratori hanno partecipato alle spedizioni in Africa e alle iniziative di comunicazione e sensibilizzazione organizzate dal GAOM in Italia.
Per questo motivo, il Gruppo ha deciso di invitare i propri associati e volontari di oggi e di ieri ad un ritrovo che ha avuto luogo sabato 16 maggio presso il Parco Matilde di Carpineti .
Durante la serata si sono ripercorsi i progetti realizzati in Etiopia tramite mostra fotografica e videoproiezione. Il tema scelto per l’incontro è stato “30 anni di sorrisi”: la pagoda piena di immagini e foto di sorrisi etiopi insieme ai volontari che in questi 30 anni si sono recati in Africa.
Durante la serata un ricco buffet, intervista al Dott. Riccardo Azzolini fondatore ed il taglio della torta distribuzione di un piccolo omaggio ai volontari: biscotti a forma di sorriso!
Ogni volontario è stato invitato ad indossare qualcosa di giallo, colore dell’Associazione, per poi farsi scattare allegre foto.
E’ stata una serata in cui i tanti volontari dell’associazione hanno avuto la possibilità di condividere ricordi e gioire per ciò che di buono è stato fatto in questi trent’anni.

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